Accarezzare un gatto: le mosse giuste e quelle da evitare

Chi ha un gatto in casa lo sa bene, le coccole e le carezze sono bene accette, ma solamente quando è lui a deciderlo. Perché questi animali, a differenza dei “lontani cugini” cani, non amano troppo le dimostrazioni d’affetto fisiche e, soprattutto, non le concedono a tutti. Ma siete sicuri di sapere esattamente come toccare il vostro micio per non innervosirlo? A rivelarlo è un innovativo studio dell’Università di Lincoln che indica le modalità precise con cui accarezzare il felino domestico. E noi ve lo riportiamo fedelmente.

La ricerca ha preso in esame il comportamento di 54 esemplari e, osservandoli, gli scienziati sono arrivati a diverse conclusioni. Per prima cosa, non sembra avere molta importanza l’ordine con cui il peloso viene toccato, si può iniziare dal musetto per arrivare al dorso o viceversa. Anche se la parte maggiormente gradita risulta essere il viso, in particolare sulle guance e sul mento, sebbene il tocco deve sempre essere estremamente delicato. Ben tollerate sono anche le carezze sulla schiena, mentre una menzione a parte, merita la coda o, meglio, l’attaccatura della coda, un’area frequentemente accarezzata da quasi tutti i proprietari: ai mici non piace proprio. Il motivo? Perché quella per loro è una zona piena di terminazioni nervose, quindi estremamente erogena: anche una semplice carezza porterebbe portare a una situazione di sovra stimolazione e a un conseguente fastidio difficile da sopportare per i malcapitati.

Dallo studio, inoltre, i ricercatori sono riusciti a trarre dati significativi sul rapporto che i 4 zampe hanno con il loro proprietario. Infatti, sembra che i gatti domestici permettano ai loro amati bipedi di accarezzarli anche quando in realtà preferirebbero essere lasciati in pace. Questo per via del rapporto che li lega gli uni agli altri. Ma attenzione: tali atteggiamenti alla lunga, potrebbero generare stress nei micetti. Quindi, la prossima volta che avrete voglia di coccolare il vostro cucciolone, assicuratevi che sia anche lui a volerlo.

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