Brindisi, gatto seviziato e ucciso con i petardi l’ultima notte del 2019

Brindisi, gatto seviziato e ucciso con i petardi l’ultima notte del 2019

Chi sa qualcosa ci invii una mail sui presunti assassini ci penseremo noi a farle arrivare agli organi preposti a passionegatti@virgilio.it

Foto di repertorio

BRINDISI – Tre petardi sull’asfalto e poco più in là un gatto senza vita. Qualcuno l’ha seviziato e l’ha ucciso usando i petardi: lo hanno trovato sul ciglio di viale Arno, nel quartiere Perrino di Brindisi. Adesso è caccia ai responsabili che probabilmente hanno agito l’ultima sera del 2019. Li stanno cercando gli agenti della polizia locale.

La scoperta

Questa mattina, l’atroce scoperta, con conseguente segnalazione al comando. La denuncia è arrivata da Antonella Brunetti, da sempre impegnata nella tutela dei gatti e delle colonie feline, portavoce dell’Aidaa, l’associazione italiana in difesa degli animali e dell’ambiente: “La depravazione e la crudeltà, sono solo dell’uomo”, ha scritto sulla sua pagina Facebook. “Se qualcuno lo amava, qualche altro bastardo ha pensato di festeggiare il nuovo anno così”, si legge sempre nel post.

La denuncia

A seguire decine e decine di commenti di condanna nei confronti dei responsabili. Chi ha agito (una o più persona) è stato talmente crudele da far saltare la coda del gatto esplodendo i petardi. La foto postata sul social network è forte ed è stata allegata alla denuncia sporta, al momento contro ignoti.

Le indagini

“E’ un atto dovuto, queste atrocità vanno condannate sia con i fatti che mediaticamente per incidere sulla coscienza nella speranza che si siano sempre più attenzione e rispetto”, ha spiegato Brunetti a chi chiedeva il perché della pubblicazione di quella foto.

Già in mattinata gli agenti della Polizia locale di Brindisi hanno fatto un primo sopralluogo. Difficile, ma non impossibile, riuscire a dare un nome e un volto a chi si è macchiato di tale atrocità. La speranza è che duplice: che ci sia qualcuno che abbia visto qualcosa nella tarda serata di ieri e che ci siano telecamere della zona che abbiano ripreso quanto meno l’arrivo o la fuga dei responsabili.

Fonte: brindisireport.it

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