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Una donna di New York ha condiviso foto e video commoventi sui social media che mostrano la relazione tra il suo amato cane e un gattino randagio che ha trovato e che era stato abbandonato da sua
Tra una quarantina di giorni a Vercelli, in Piemonte, grazie alla convenzione stipulata con l’Associazione Ambulanze Veterinarie Italia Onlus, si attiverà un un servizio di ambulanza veterinaria per gli animali domestici. Il servizio sarà gratuito per i
Max è tornato al suo posto. Il Castello di Miramare ha di nuovo il suo Re: il micio che da 16 anni vive nella residenza di Trieste è stato nuovamente liberato in quei luoghi che sono la
Miracolosamente vivi a 24 ore dall’incendio del grattacielo di Milano. In due borse, stretti tra le braccia delle ritrovate padrone e via di corsa verso la clinica veterinaria. “Respirano male”, le prime parole che le due donne
Il fatto. Una donna racconta che mentre passeggiava con il suo cane in un parco è stata aggredita da un gatto, un gatto anche abbastanza famoso e che non si è mai mostrato aggressivo. Il luogo dove
La gatta Nina non ce l’ha fatta. Aver conquistato la libertà non è stato sufficiente. Il suo corpo non è sopravvissuto a quell’inferno vissuto per 10 anni, quell’essere cresciuta sin da cucciola con una catena al collo.
Ad Auckland, in Nuova Zelandda, c’è un nuovo poliziotto in città. Difficile sfuggire al suo istinto e liberarsi dai suoi artigli. Già perché Arnold, l’agente Arnold, è un gatto da poco reclutato fra le fila della North
Nonostante il caos e l’incertezza che regna all’aeroporto di Kabul, alla fine, Pen Farthing, l’ex soldato della marina militare britannica e fondatore dell’organizzazione benefica animalista Nowzad, ce l’ha fatta a prendere un aereo e tornare in patria
E’ un dramma nella già ormai situazione tragica dell’Afghanistan quello che vede protagonista Paul Farthing, un ex marine britannico della Royal Navy, soprannominato Pen, che ha fondato a Kabul un centro per accogliere animali randagi: anni fa, mentre era in
Una gatta tenuta a catena dentro uno scatolone sudicio sin da quando era cucciola, senza la possibilità di muoversi liberamente. Questo lo scenario di dolore e degrado che si sono trovati davanti le guardie zoofile dell’Organizzazione internazionale