Gatto e bambini in famiglia: come dividersi i compiti 😸👶

Spesso i bambini sono i primi a volere un gatto, ma una volta arrivato in casa sono i più grandi a doverlo gestire nella quotidianità. Al fine di favorire lo sviluppo del senso di responsabilità nel bambino, potenziarne la pazienza e l’autostima sarà necessario dividersi i compiti. I genitori devono quindi aiutare i bambini a comprendere e rispettare le necessità di Micio come, per esempio, non disturbare l’animale mentre mangia o dorme oppure capire quando ha fame oppure ancora sapere quando cambiare la lettiera.

 

Dall’acqua ai giocattoli: come distribuire le mansioni in caso di gatto e bambini in famiglia.

Come coinvolgere quindi i più piccoli nelle cure giornaliere del gatto? A seconda della fascia di età, i più piccoli di casa potranno entrare nella routine quotidiana in questo modo.

Da zero a 3 anni il bambino dovrà essere abituato al rispetto per l’animale poiché in questo periodo non riesce a capire la differenza tra gatto e giocattolo.

Dai 3 e i 6 anni, con la supervisione di un adulto, il bambino può cominciare a:

  • lanciare un giocattolo per far correre Micio (soprattutto se è un gatto obeso);
  • aiutare a pulire ciotole, giocattoli e oggetti in uso all’animale domestico;
  • riempire la ciotola dell’acqua o del cibo;
  • controllare che Micio abbia l’acqua fresca e pulita;
  • portare fuori il gatto al guinzaglio.

Tra i 6 e i 10 anni il piccolo dovrà consolidare i compiti visti in precedenza e potrà aggiungere qualcos’altro come raccogliere i giocattoli di Micio o assistere l’adulto per la pulizia della lettera o quando spazzola il pelo del caro amico a quattro zampe.

Dai 10 anni in su, secondo gli esperti, i bambini possono avere maggiore responsabilità e quindi farsi carico delle cure del micio dandogli da mangiare, pulendo la lettiera e spazzolandolo.

Cos’altro possono fare i genitori nella relazione gatto-bambino oltre ad assegnare piccole mansioni?

  1. Far capire al bimbo le esigenze dell’animale (fame, sete, passeggiata, sonno);
  2. far capire al bimbo le reazioni del gatto (perché fa le fusa, perché è aggressivo, perché il gatto miagola in modo strano eccetera);
  3. coinvolgere il bambino nelle cure quotidiane di Micio altrimenti si corre il rischio di confondere l’animale per un giocattolo o un accessorio;
  4. dare il buon esempio, beh, questo non vale solo per la cura di un felino domestico!