I 5 comportamenti del gatto che devono mettere in allarme l’umano

1. Il gatto ha smesso di mangiare

Se il proprio gatto dovesse smettere immediatamente di mangiare, dovrà essere assolutamente visitato entro 72 ore. Non bisogna sottovalutare questo comportamento del gatto, soprattutto se non dovesse toccare cibo per 24 ore, perché comincerà a prendere energia dalle sue riserve di grasso e potrebbe stare molto male.

2. Il gatto mangia di più, beve di più, o fa più urina del solito (o tutti e tre i sintomi)

Questi comportamenti del gatto, ed in particolare il mangiare più del solito, possono significare che il pet ha il diabete. Cioè il micio non è in grado di produrre adeguati livelli di insulina per mantenere regolare il livello di zuccheri nel sangue. È importante portare in visita dal veterinario il prima possibile il gatto perché non monitorare e curare il diabete può ridurre significativamente l’aspettativa di vita del pet. Potrebbe infatti verificarsi chetoacidosi, cioè non riuscire ad utilizzare il glucosio come fonte energetica, dovendo attingere alle riserve di grasso.

  3. Il gatto ha difficoltà nel fare i suoi bisogni

Se il micio, mentre si trova nella lettiera, miagola, si lecca i genitali o nelle sue urine si possono riconoscere tracce di sangue, allora potrebbe avere un problema alle vie urinarie, che provoca in lui un forte dolore ed accumulo di tossine. L’origine del malessere è difficile da riconoscere: può essere provocato da un batterio, da un virus o esserci un problema alimentare. Per questo è fondamentale farlo visitare il prima possibile da un medico veterinario.

  4. Il gatto perde improvvisamente vitalità ed entusiasmo, non è più lo stesso

Se il felino diventa apatico, lento, poco socievole rispetto al solito, non significa che ha la “luna storta”, ma che sta vivendo un malessere. Il dott. Cook ricorda sottolinea che i gatti hanno sviluppato l’istinto a chiudersi mentre vivono un malessere al fine di non mostrare la loro debolezza ai predatori, che altrimenti li avrebbero attaccati. E questo istinto è rimasto nei pets. Dal momento che non è possibile capire in autonomia l’origine dell’apatia o dello stress, e dunque del problema del gatto, davanti a questi comportamenti non resta che portare il micio dal veterinario.

  5. Il gatto starnuitisce con frequenza

Si tratta di comportamenti del gatto che hanno lo stesso significato di quelli umani: se lo starnuto dovesse essere occasionale, allora non c’è da preoccuparsi, mentre se dovesse esserci una certa frequenza, con magari naso che cola, tosse occasionale e lacrimazione degli occhi, allora si tratta di raffreddore. Per lui però non va bene il the caldo o le medicine dell’uomo, per cui, anche in questo caso, serve il parere del veterinario.

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