L’aggressività nei gatti: quando l’umano diventa “preda”

Vi è mai capitato di trovare fuori dalla porta un piccolo animaletto ferito con accanto il vostro gatto che vi guarda compiaciuto?

Questo non significa solo che il vostro pet vi ha appena fatto un regalo, ma dimostra anche un lato della sua natura selvatica rimasto intatto nonostante il suo essere domestico.

Il gatto, infatti, anche se vive coccolato tra le mura di casa senza sentire il bisogno di cacciare per cibarsi o di attaccare altri animali per difendersi, resta un predatore. Le sue prede sono generalmente piccole, uccellini, lucertole o topolini.

Nonostante il più delle volte il gatto voglia solo giocare, i suoi attacchi si rivelano letali per i poveri malcapitati che periscono sotto le sue affilate unghiette. Ed è proprio giocando che il gatto, spesso, mette in luce tutte le sue doti predatorie. Anche quando è l’uomo l’altro giocatore in campo.

Tutto comincia come un innocente gioco come può essere nascondino, per esempio. Poi, con il passare del tempo, può capitare che qualcosa cambi. La sua postura diventa quella tipica del predatore, accovacciato con le orecchie basse che si muovono avanti e indietro, la coda che si muove da una parte all’altra e lo sguardo concentrato sulla preda: voi. Il gatto inizia, allora, a farvi agguati che diventano sempre più frequenti e in momenti inaspettati, procurandovi qualche graffio e magari anche un morsetto qua e là. Niente di grave, ovvio, ma fastidioso sì.

Cosa fare, quindi, quando il gatto comincia a fare confusione tra gioco e atto predatorio vero e proprio?

Prima di tutto, non usare punizioni corporali. Non solo perchè non sarebbero efficaci ma, anzi,  potrebbero addirittura essere associate al momento delle coccole e creare nell’animale un’ulteriore confusione tra le diverse situazioni. Quando il gatto vi ha sotto tiro e sferra il suo attacco è bene ignorarlo e magari offrirgli oggetti alternativi sui quali sfogarsi, come i giocattoli. Ancora meglio se questi sono fatti in modo da scoraggiare eventuali attacchi futuri, ad esempio a spruzzo di acqua o di aria.

Piano piano, l’aggressività del vostro micio dovrebbe smettere di essere rivolta verso di voi e non sarete più costretti a entrare in casa in assetto da guerra. Se così non fosse resta un’ultima importante cosa da fare, chiamare il veterinario e farsi consigliare. Non dimentichiamo mai che, per quanto amiamo i nostri pet e per quanto li conosciamo, un esperto può sempre essere il migliore degli aiuti.

Powered by WPtouch Mobile Suite for WordPress

Loading