Scarlett, la gatta che sfidò il fuoco per salvare i suoi gattini


La storia di Scarlett inizia nel marzo 1996, quando il fuoco distrusse un garage nella zona orientale della Grande Mela. Domate le fiamme, i pompieri notarono tre gattini di appena un mese rannicchiati l’uno accanto all’altra vicino alla porta principale dell’edificio. Miagolavano terrorizzati. In mezzo alla strada ce n’erano altri due. Tra questi due e i tre all’interno una gatta tricolore, gravemente ustionata, faceva nervosamente la spola.

David Giannelli, vigile del fuoco e amante degli animali (tanto che i suoi colleghi lo chiamavano “il ragazzo degli animali”) capì all’istante quanto stava accadendo: mentre le fiamme imperversavano, la gatta si era più volte gettata tra le fiamme per salvare i suoi piccoli e ora, malgrado le ferite, cercava di spostarli in un posto più sicuro.

David Giannelli raccolse mamma e cuccioli e li portò in un ricovero per animali: la gatta venne chiamata Scarlett, perché i punti in cui si era ustionata erano rossi scarlatti. Purtroppo uno dei cuccioli andò al Ponte dell’Arcobaleno per un’infezione, mentre gli altri quattro superarono il momento critico.

Scarlett, la gatta che sfidò il fuoco per salvare i suoi gattini Giannelli raccontò la storia a una televisione locale che immediatamente venne ripresa da tutti i mezzi di comunicazione, dalla CNN alla BBC. Il ricovero ricevette tantissime lettere, come anche telefonate da posti lontanissimi quali l’Egitto e il Giappone. Tutti volevano aiutare mamma Scarlett e i suoi figlioletti e le richieste di adozione (sia per tutta la famigliola che per singoli membri) arrivavano dai quattro angoli della terra. Alla fine i piccoli Samsara e Tanuki vennero affidati a una famiglia, i fratellini Cinders e Oreo a un’altra e l’eroica Scarlett trovò casa presso Karen Wellen, a Brooklyn (nella foto vediamo Scarlett e la sua mamma adottiva Karen).

Le ferite di Scarlett si rimarginarono e come ricordo della brutta avventura c’erano solo un abbassamento della vista e le punte delle orecchie un po’ smozzicate. Negli ultimi anni della sua vita, Scarlett aveva dimostrato una dote, forse meno eroica ma più appagante: era diventata una macchina da cibo, visto che mangiava di tutto. Però va anche detto che un membro della famiglia Wallen, la famiglia adottiva, raccontò al New York Times che Scarlett era “una macchina da coccole”.

Scarlett è morta l’11 ottobre 2008, accudita e coccolata dai suoi genitori adottivi.

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La North Shore Animal League (il ricovero di Port Washington nello stato di New York a cui David Giannelli aveva portato Scarlett e i figlioletti dopo averli tolti dal fuoco) ha istituito lo Scarlett Award for Animal Heroism in onore di Scarlett: il premio viene dato a quegli animali non umani che hanno compiuto azioni eroiche, sei nei confronti degli animali umani che di quelli non umani.

Scarlett, la gatta che sfidò il fuoco per salvare i suoi gattini