Sparisce e torna dopo anni Se il gatto è più fedele del cane

Quante volte mi sono sentito chiedere da proprietari disperati: «Quanto devo aspettare per prenderne un altro?». In altri termini, quale è il limite di tempo oltre il quale cessa la speranza di rivedere il proprio gatto smarrito? La risposta più corretta dovrebbe essere «Mai», trattandosi di un gatto, mentre potrebbe avere dei limiti temporali molto più probabili se si trattasse di un cane.

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È proprio di questi giorni la notizia di Holly, una gatta squama di tartaruga di quattro anni che ha percorso quasi 400 chilometri nell’arco di due mesi per ritornare nella sua casa di Palm Beach dopo che era stata smarrita dai sui proprietari a Daytona. Interrogati da un giornalista del New York Times, famoso per avere scoperto altre volte che si trattava di bufale orchestrate dai proprietari ansiosi di finire sui giornali, i Richter hanno opposto una solidissima prova al scetticismo. Holly aveva il microchip, quindi nessun errore e nessuna bufala.
D’altronde, le storie di gatti smarriti a grandi distanze da casa e poi ricomparsi improvvisamente dopo settimane o mesi (talora anni) non dico non facciano più notizia, ma vengono evidenziate dai media solo nei casi più eclatanti, come quello di Holly o, andando indietro nel tempo, quella di Sugar e del suo proprietario californiano che lo smarrì durante un viaggio attraverso gli States. Ebbene, Sugar tornò a casa dopo un anno e dopo avere percorso 2400 chilometri. Un’alta storia accertata è quella di Suti, gatto nero che seguì (obbligato) la sua proprietaria nel trasloco da una città all’altra dell’Oregon. Evidentemente non gli piaceva la nuova destinazione perché i proprietari della sua vecchia casa se lo videro arrivare in giardino dopo cinque mesi e 150 chilometri di cammino. In piena salute.
Imprese possibili solo per il gatto? No, anche i cani sono capaci di tornare sui loro passi per centinaia di chilometri a volte, ma è molto più raro che accada. Prima di tutto il gatto è in grado di sopravvivere molto meglio e molto più a lungo del cane, anche in ambienti ostili. Un garage, una cantina, una soffitta, un fienile, quattro balzi e il gatto è al sicuro dalle intemperie. Per la verità cantine e garage costituiscono una delle maggiori fregature per i gatti, perché ci rimangono chiusi magari per 10 o 15 giorni, specie durante i periodi delle ferie. E non sempre il loro miagolio viene avvertito come l’abbaiare di un cane.
A parte questo caso, il cane soccombe più facilmente per le intemperie, gli incidenti stradali, la mancanza di alimenti e, non ultimo il furto. Il gatto, molto più sospettoso, non si fa «prendere su» dal primo che passa.
Ma quale meccanismo guida i gatti in queste imprese? Sembra sia il magnetismo terrestre. Per loro il territorio è diviso in quadrati che riescono a «leggere» a seconda delle emissioni magnetiche. Alcuni ricercatori avrebbero trovato nei «polsi» del gatto delle sottili particelle di metallo magnetico che starebbero a corroborare l’ipotesi della loro straordinaria sensibilità per il magnetismo. In un famoso esperimento infatti potenti calamite furono in grado di disorientare gatti portati a distanza da casa.
Se perdete il gatto dunque, niente panico. Prima o poi, quasi certamente torna a casa. Se non avete calamite in giro.

di Oscar Grazioli   Fonte: Il Giornale.it