Volontari accudiscono gatti al rifugio: multati con 400 euro di sanzione

Secondo gli agenti di polizia locale, che si sono presentati presso il rifugio in via Gela, bastava una sola persona per sfamare oltre un centinaio di gatti.

Volontari accudiscono gatti al rifugio: multati con 400 euro di sanzione.

Volontari accudiscono gatti al rifugio: multati con 400 euro di sanzione

SAN DONATO MILANESE – “Un fatto molto spiacevole”, commentano dal gruppo Mondo Gatto di San Donato che si prende cura degli animali.

Secondo i vigili bastava una sola persona per sfamare i gatti

“Alcuni agenti di polizia locale si sono presentati presso il rifugio in via Gela al fine di sanzionare i presenti: Marinella, Giovanni e Carla, poiché, a detta degli agenti stessi, “erano troppi nel rifugio e bastava una sola persona per andare solo a sfamare i gatti”; pertanto violavano le vigenti disposizioni anti contagio. A ciascun volontario è stata comminata una sanzione da 400 euro poiché si erano trattenuti all’interno del rifugio anche un tempo, secondo gli agenti, non necessario”.

L’associazione ha chiesto alla polizia locale, al Comune e al sindaco di “annullare quelle sanzioni/verbali in quanto illegittimi, poiché nessuna disposizione di legge è stata violata, ma ci è stato risposto di fare ricorso al Prefetto, cosa che certamente faremo”.

I volontari si difendono

Secondo i volontari, “il Dpcm vigente, per quanto stringente e generico, prevede che sia possibile spostarsi anche verso un comune diverso in casi di “assoluta urgenza” o “situazione di necessità” o “motivi di salute” e, sulla base di ciò è lecito l’accudimento di uno o più animali, così come sono consentite le attività che erogano servizi di pubblica utilità, come le associazioni protezione animali. Infine, anche una nota del 12 marzo del Ministero della Salute, dispone espressamente che “sono consentite le attività di accudimento e gestione degli animali presenti nelle strutture […] compresi canili, gattili e l’accudimento delle colonie feline e dei gatti in stato di libertà”, senza limitazioni di sorta. La tutela degli animali è prevista e legittimata anche dalla Legge 281/91 e l’abbandono e il maltrattamento, come la mancata cura, sono pure puniti dal codice penale. In considerazione di ciò, l’attività di volontariato presso la struttura deve continuare e deve anche essere assolutamente garantita e tutelata”.

Più di cento gatti nel rifugio

Il rifugio ospita oltre un centinaio di gatti che necessitano di “cure continue, oltre a quelle strettamente alimentari, anche igienico sanitarie (pulizie dei locali, delle gabbie, delle lettiere, delle cucce) e di tipo strettamente sanitario (terapie farmacologiche da proseguire o iniziare quali iniezioni di antibiotici,somministrazioni di pastiglie), oltre alle attività di emergenza da gestire in caso di chiamata esterna o di approvvigionamento di cibo e medicinali. Pertanto, recarsi in gattile pochi minuti per dare ai gatti solo “da mangiare” non è fattibile”.

Normalmente sono necessari due turni di 6/7 volontari per gestire la struttura

Il gruppo prosegue: “In situazione di normalità, la struttura sarebbe gestita con due turni di lavoro, mattina e sera, e ciascun turno sarebbe organizzato con almeno 6/7 volontari ciascuno per coprire il vasto territorio del gattile, tutte le strutture ivi contenute e tutti i gatti ospitati. Proprio al fine di evitare assembramenti e rischi di contagio, l’associazione ha ridotto al minimo i volontari”.

L’appello di Enpa Milano

Sulla questione si è espressa anche Enpa Milano: “Ci appelliamo al presidente dell’Anci Antonio De Caro, ai vertici di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza affinché siano diramate norme di comportamento chiare per chi effettua i controlli, nella speranza che chi si prodiga volontariamente, spesso sostituendosi ai Comuni, non sia considerato per principio un furbetto che vuole eludere le norme”.

Fonte: giornaledeinavigli.it