I gatti scelgono loro con chi stare (Storia vera)

Premessa:

Gatto alla finestraAlle volte penso che chi non ha un gatto non può non volerlo. Un gatto riempie la casa e da un senso ad un giardino. Un gatto riesce a rendere speciale una finestra ed affascinante una scatola. Ma la cosa più grande che sanno fare è farti sentire una persona migliore.
Quando accogli nella tua casa un gatto devi farlo prima con il cuore e non c’è il cuore se te lo vai a comprare e lo scegli come se fosse la borsa di una stagione. Il gatto migliore è quello che ti si presenta davanti al portone quello che ti fissa in un gattile. Quando lo vedi si rompe qualcosa, è una necessità e tu magari in quel gattile pensi di averlo scelto ma è lui che sceglie te.

Storia di Randa-Bonnie, la micia che ha deciso di andare a vivere da Vanna

Randa-BonnieÈ diventato un luogo comune: non l’umano sceglie il suo gatto, ma il gatto sceglie il suo umano. La storia che segue vi dimostrerà che, a volte, la realtà supera anche il luogo comune.

Protagonisti di questa storia: Vanna, un’umana che vive a Lugano ed aveva giurato di non condividere mai più la propria casa con un micio e Randa-Bonnie, una micia bianca davvero speciale. La storia: Vanna e suo marito, fino all’estate dell’anno scorso, avevano due micetti: Brissa e Sago (sì, venivano dal Locarnese). Avevano un anno e, nel giro di un mese, sono morti entrambi, investiti da un’auto. Vanna giurò che nessun gatto avrebbe più varcato la soglia della sua casa. Il dolore per la perdita di Brissa e Sago era stato troppo grande. Al sopraggiungere della primavera, però, nel giardino di Vanna comparve un micio bianco con chiazze marroni. Si piantò sulla porta di casa e rimase lì, in attesa degli eventi.

Vanna e il marito guardavano il micio, il micio (che si rivelò poi essere una micia) guardava loro. Passò qualche giorno e Vanna decise che l’avrebbe chiamata Randa (diminutivo di randagina) “sebbene – ci spiega – il suo aspetto florido smentisse quest’ipotesi. Poi, siccome nel vicinato non risultava mancare all’appello nessun gatto, ci siamo convinti, basandoci sul suo comportamento decisamente casalingo e sullo scarso interesse che dimostrava per prato e bosco circostante, che Randa fosse una gatta d’appartamento abbandonata sulla strada. Da subito mostrò attitudini particolari: ci seguiva nei nostri spostamenti come fosse un cane; interpellata ci fissava e quindi, senza emettere suoni, muoveva la bocca come stesse parlando; ogni sera – avendo a disposizione due trasportini – alternava il riposo notturno: una volta in quello di Brissa e una volta in quello di Sago”. In altri termini, giorno dopo giorno, Randa è diventata il nuovo micio di casa senonchè, poco tempo fa, è stata riconosciuta da una persona che ha indicato a Vanna il nome originario (Bonnie) e quello della proprietaria. Un nuovo distacco all’orizzonte? “Avrebbe potuto essere – ammette Vanna, – ma, dopo le verifiche del caso Randa, ridiventata Bonnie, ha deciso di restare con noi”.

FONTE: Corriere del Ticino