Come ubbidire al gatto


Chiunque divide la propria vita con un gatto sa bene che non sempre è facile andare d’accordo con lui. Già, perché se è vero che il gatto è un animale riservato che ama la libertà e la privacy, è anche vero che in casa sua ama spadroneggiare, imponendo le sue “condizioni” al ménage familiare e arrivando il più delle volte a trasformarsi in un vero e proprio tiranno. Una razione supplementare di croccantini, il permesso di dormire nel letto o di farsi le unghie sul divano: ecco cosa ben presto riesce a ottenere il nostro amico a quattro zampe, perfettamente consapevole che ormai il re è lui. E noi, stregati dalla magica atmosfera che la sua presenza riesce a regalare alla nostra casa, riusciamo solo a ubbidirgli. Ma come? Come possiamo imparare a soddisfare meglio le sue esigenze cercando al tempo stesso di non rimetterci troppo in dignità? Come possiamo capire quando è il caso di dargliela vinta e quando invece è giusto opporre una ferma resistenza ai suoi capricci? A questi interrogativi risponde, con il tono spiritoso che contraddistingue anche gli altri volumi di questa serie, una vera esperta della materia, pronta a insegnarci le regole auree di un’arte preziosa e difficile: quella della quotidiana convivenza con gli adorati, dispotici felini domestici.
(Recensione del libro “Come ubbidire al gatto” di Valci Grazia)

cat-kitchenI nostri amici felini per attirare l’attenzione quando hanno fame sono piuttosto scaltri, e modulano il loro richiamo ottenendo una sorta di segnale misto, che è insieme un grido di urgenza e un tenero miagolìo. Accompagnato dalle fusa, tanto per ingraziarsi ulteriormente il padrone. Il risultato è un invito difficilmente ignorabile da noi umani, che ci lasciamo suggestionare e commuovere dai gatti e riempiamo immediatamente la loro ciotola del cibo.

Karen McComb, esperta in comunicazione dei mammiferi della University of Sussex, autrice dello studio, spiega che questo particolare richiamo prevede

l’inserimento di un grido di tonalità leggermente più alta e lamentosa all’interno di uno miagolìo per suscitare una risposta immediata da parte del padrone. La sollecitazione tramite le fusa verrebbe poi impiegata dal gatto perchè probabilmente più accettabile per gli esseri umani di un insistente miagolìo, che li farebbe immediatamente buttare fuori dalla stanza. Con questa forma di comunicazione il gatto invia una sorta di messaggio subliminale, attingendo alla sensibilità intrinseca degli esseri umani che come gli altri mammiferi sono particolarmente attenti al nutrimento della loro prole.

Insomma i gatti sanno cosa vogliono e come ottenerlo. Con una voce suadente, una sorta di miagolìo dell’intimità riservato al rapporto con il loro umano: