Disturbo dello spettro autistico nei gatti: cosa è

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Prima di poter riconoscere i segnali di un disturbo autistico nel felino, così come per i cani, è necessario comprendere qualche breve nozione sull’autismo (Leggi qui: Autismo nel cane: correlazione tra animale e disturbo secondo la scienza). Si tratta di un disturbo dello sviluppo comportamentale, noto con la sigla ASD, che poteva essere indicato anche come Sindrome di Asperger. La scienza tuttavia, nonostante anni di ricerche, è ancora lontana dal fornire un’unica spiegazione per questo disturbo che affligge i mammiferi, sebbene la teoria più accreditata (ma in evoluzione) è che abbia alla base una causa genetica.

Solitamente se si pensa ad un soggetto autistico, lo si immagina come un solitario e asociale. Questo è dovuto al fatti che ha difficoltà a gestire il rapporto con le interazioni sociali. Ma allora se un gatto non ama il contato fisico o le attenzioni di un umano è necessariamente autistico? Assolutamente no! Questo errore di umanizzare i nostri animali domestici potrebbe portarci a pensare che se ci evitano è perché hanno qualche problema. Magari vogliono solo essere lasciati in pace e godere della propria privacy e anche dei loro momenti di solitudine.

Autismo nel gatto: i ‘segnali’ da interpretare

Molti ricercatori sostengono che non vi sia alcuna relazione tra il gatto e l’autismo: d’altra parte è molto difficile individuare questo disturbo basandosi su alcuni comportamenti felini che sono assolutamente normali per questo animale. Di certo non è possibile definire un unico comportamento che ne indichi la presenza nel felino. Gli atteggiamenti variano a seconda della razza e ovviamente anche la personalità dell’animale può influire sul suo comportamento. Prendiamo ad esempio alcuni comportamenti umani tipici dello spettro autistico: la tendenza alla solitudine e l’insofferenza a tenere un contatto visivo, in realtà sono aspetti del tutto ‘comuni’ nei gatti. Più che ai comportamenti ‘soliti’, bisogna fare attenzione ai cambi improvvisi e drastici di atteggiamento da parte del felino. I sintomi di una persona autistica, nel gatto possono essere atteggiamenti del tutto normali. Pensiamo ad esempio al gatto che:

  • non ama socializzare con umani e i suoi simili,
  • ama trascorrere dei momenti in solitudine,
  • si interessa solo a determinati giochi,
  • non riesce a concentrarsi e non è reattivo alle direttive.

Tutti questi comportamenti potrebbero anche non essere segnali di un disturbo dello spettro autistico, anzi possono anche essere solo l’effetto di un malessere interiore e dello stress nel gatto. In ogni caso la cosa migliore da fare è portare il micio al controllo veterinario per fugare ogni dubbio.

Gatto autistico o del tutto normale?

Spesso i proprietari si chiedono se il loro micio può essere affetto dal disturbo dello spettro autistico solo perché notano in lui dei comportamenti tipici del soggetto autistico umano. Ma in realtà i felini sono proprio fatti così, quindi non c’è alcun bisogno di allarmarsi se essi:

  • si mostrano particolarmente intelligenti (pensiamo all’Abissino e al Birmano),
  • non amano il contatto fisico,
  • sono molto sensibili a luce e suoni,
  • amano vivere secondo una routine giornaliera e ogni cambiamento di essa provoca in loro stress,
  • comunicano con vocalizzi e miagolii che, a tratti, possono sembrare ‘eccessivi’.

In ogni caso è bene far visitare il gatto dal veterinario poiché potrebbe soffrire di stress e di ansia: entrambi i fattori possono causare malessere nel micio e possono essere curati