Le Grandi mete turistiche per gli amanti dei gatti 🐈‍⬛

Le Grandi mete turistiche per gli amanti dei gatti

Se adori i gatti e possiedi uno o due animali domestici, allora sai quanto affettuosi questi piccoli amici felini possono essere. I gatti sono perspicaci, agili, eleganti, spesso un tantino misteriosi e alle volte piuttosto sostenuti – ed è quello che li rende così adorabili. In tutto il mondo, i gatti hanno catturato l’immaginazione della gente, così tanto che alcuni posti sono dedicati ai nostri amici felini in modi piuttosto straordinari.

Se stai partendo per una pausa  e non riesci a deciderti su dove andare, eccoti qui 9 grandi mete turistiche che potrebbero piacerti da morire!

1. Lo straordinario Battello per Gatti ad Amsterdam, Olanda

Amsterdam è un posto superbo da visitare e trovandosi appena al di là del canale, attira parecchi visitatori dalle nostre coste. Tuttavia, oltre ai tulipani, ai fantastici coffee shop, gli incantevoli canali e la ricca cultura che questa metropoli olandese vanta, c’`e anche lo straordinario Battello per Gatti, conosciuto anche come Poezenboot!

Il battello è infatti un rifugio per gatti galleggiante, che fa da casa a trovatelli e randagi e anche gatti abbandonati. È ormeggiato sul canale Singel e accoglie a braccia aperta i visitatori, che si tratti di gente in cerca di un amico felino da adottare o che voglia fare una capatina e vedere i magnifici lavori che sono stati fatti per salvare gatti nella città.

Trovandovi ad Amsterdam, sarebbe un sacrilegio non visitare il Katten Kabinet, che è un magnifico museo a bordo canale, il quale ospita una delle più belle collezioni di dipinti di gatti e opere d’arte di artisti del calibro di Rembrandt, Picasso e molti altri!

2. La Mecca dei mici d’Egitto

È una cosa ben documentata il fatto che gli antichi egizi venerassero i gatti – ricordiamo la Sfinge, i gatti che venivano mummificati e il culto di Bastet! In breve, al di là dell’attrazione esercitata dalle piramidi, l’Egitto come meta turistica è il paradiso degli amanti dei gatti. In tempi antichi, tutti i gatti erano proprietà del Faraone e le donne quanto gli uomini indossavano trucco per imitare gli occhi del gatto. Chiunque uccidesse un gatto infatti, condannava se stesso a morte!
Oggi, ci sono letteralmente migliaia di gatti che vagabondano per le strade del Cairo, ma il loro eritaggio supremo può esser visto sui dipinti nelle tombe e nei musei, nei quali sono ospitate le statue di molti gatti antichi. C’e un rifugio per gatti straordinario nel Cairo, chiamato The Egyptian Mau Rescue Organisation, in cui i visitatori possono addirittura addottare un gatto!

3. I fantasticamente rilassanti Cat Cafè del Giappone

Il Giappone è un Paese formidabile da visitare, con così tante cose particolari e splendide da vedere, quanto il cibo e la cultura sorprendente che lo rappresentano! Gli abitanti del Giappone possono trovarsi a vivere in condizioni ristrette quando sono in città, ma questo non li ha fermati dall’essere dei veri amanti dei gatti! In tutta la capitale ci sono una miriade di Cat Cafè, in cui la gente può gustare la propria tazza di tè preferito e coccolarsi un gatto del posto allo stesso tempo.

L’idea dei cat cafè iniziò per prima in Taiwan, ma oggigiorno sono immensamente popolari in Giappone, con circa 150 di essi sparsi in tutto il Paese! Se stai programmando una visita a Tokyo, ci sono circa 40 cat cafè solo in città, uno dei quali è chiamato Calico ed è il più poplare!

4. La superba Città dei Gatti nel Borneo

In malese, “kuching” significa “Citta dei Gatti” ed è un posto nel mondo in cui coccolare un gatto è la norma. Kutching vanta essere una delle città più pulite e ha alcune splendide statue di gatti posizionate su tutto il paesaggio. C’è anche un meraviglioso museo dedicato ai gatti e l’ingresso è un’enorme bocca di gatto! All’interno si trovano più di 2000 reperti felini, compresa la mummia di un micio egizio. Il museo è anche un centro di ricerca della Storia felina e per le numerose religioni basate sui gatti.

5. L’ affascinante e divertente Average Joe Cat Show ad Arlington, Washington, USA

Se stai attraversando l’Oceano Atlantico in direzione Stati Uniti per una vacanza e vuoi includerci anche un paio di spettacoli, allora l’Average Joe Cat Show potrebbe essere un evento davvero divertente a cui presenziare se sei un amante dei gatti. Tuttavia, non troverai alcun gatto di razza a questo evento felino a Washington, ma piuttosto una grandiosa selezione di incantevolmente unici mici!

Il Cat Show si tiene ogni anno nel mese di Maggio e attira visitatori e competitori da ogni parte del mondo – vale la pena visitarlo!

6. Gli eccezionali gatti di Hemingway a Key West, USA

Hemingway era conosciuto per essere un uomo piuttosto “duro”, ma aveva un lato tenero, che era il suo amore per i nostri amici felini e affettuosamente li chiamava le sue “spugne d’amore”! il suo preferito era un gatto Maine Coon con 6 dita chiamato Snowball. Oggi Sonowball ha lasciato un’eredità ai suoi discendenti e vivono tutti una vita di lusso nella tenuta Hemingway, che è ora un museo. I visitatori sono i benvenuti a fare un giro in questo magnifico luogo sotto il sole per incontrare ed ammirare i discendenti di Snowball e dare naturalmente loro una carezza o due!

7. L’Incantevole Isola dei Gatti a Tashirojima in Giappone

Per coloro che semplicemente idolatrano i mici, un viaggio all’Isola Tashirojima in Giappone è una meta obbligatoria. Conosciuta come l’Isola dei Gatti del Giappone, questo è davvero un paradiso per i nostri amici felini. Si trovano qui un santuario sacro ai gatti, monumenti di gatti ed edifici abbelliti con orecchie di gatto, i loro baffi e molto altro!

Originariamente, i gatti furono portati sull’isola per tenere la popolazione dei topi sotto controllo, tuttavia oggigiorno i gatti che si trovano sull’isola sono degli animali viziati. È permesso accamparsi sull’isola sebbene gli spazi siano piuttosto limitati, ma vale la pena andare al villaggio turistico decorato con gatti manga, al quale si può accedere attraverso il traghetto dalla città di Ishinomaki.

8. Le legioni di gatti al Museo Hermitage, Russia

Il museo Hermitage in Russia è dimora di alcune delle più preziose opere d’arte del Paese. I guardiani di questa fantastica istituzione sono una legione di mici che pattugliano il museo alla ricerca di roditori indesiderati – vale a dire topi e ratti.

Oggi ci sono più di 50 gatti a costituire la legione di eccellenti cacciatori di ratti, ma i loro antenati sono stati introdotti all’Hermitage nel 1745, quando Caterina la Grande ordinò che venissero ospitati nell’edificio per tenere i topi e altri roditori a bada. Ad Aprile c’e la giornata annuale del Gatto di Hermitage, che si celebra al museo ed è un evento a cui vale la pena partecipare se sei un amante dei gatti!

9. Oasi Felina Privata di Su Pallosu, in Sardegna

In Sardegna esiste un vero e proprio paradiso per gatti ! Si tratta di una piccola spiaggia dove circa 60 gatti vivono liberi e senza alcuna recinzione! Questo paradiso si chiama Su Pallosu; è una colonia marina nell’Oristanese, sulla costa occidentale nella penisola del Sinis. I 60 gatti (di cui 20 tenuti in un ricovero chiuso) sono tutti curati dall’Associazione culturale “amici di Su Pallosu” gestita da volontari (senza alcun aiuto pubblico) che si occupano di tutto ciò di cui i felini hanno bisogno: dal cibo alle sterilizzazioni.
Qui i gatti adorano sonnecchiare sulla sabbia e giocare con le onde ! Secondo l’Associazione, sono stanziati nella colonia da circa un secolo. Hanno fans e sostenitori dalla Sardegna,dall’Italia e dal mondo intero; e sono molto i turisti che vengono a far loro visita !

Colonia Felina di Torre Argentina

Piazza Argentina, i Gatti di Roma – al Pantheon

lSantuario per gatti di Torre Argentina è un rifugio per gatti a Roma , in Italia, che utilizza le antiche rovine di Largo di Torre Argentina fornendo una casa al loro interno a circa 150 gatti. Dopo lo scavo delle rovine del tempio nel 1929, i gatti selvatici furono attratti nella zona, riparati da colonne romane e nutriti dalla gente del posto. Negli anni ’50, un attore di nome Antonio Crast trovò il vecchio magazzino dove gli archeologi degli anni ’20 conservavano i loro strumenti. Fu lì che iniziò a dare da mangiare ai gatti selvatici. Le chiavi del magazzino furono tramandate finché non arrivarono nelle mani dei fondatori del santuario, uno dei quali era Lia Dequel. Da allora il rifugio è cresciuto, con volontari che vengono tutti i giorni della settimana per nutrire, prendersi cura e vaccinare i gatti.L’obiettivo principale del rifugio è sterilizzare i gatti. Sterilizza e castra i gatti per controllare la popolazione di gatti selvatici. Non solo sterilizzano e castrano i gatti nella propria colonia, ma concentrano anche gli sforzi sulla sterilizzazione, castrazione e vaccinazione dei gatti di altre colonie. Nell’ultimo decennio sono riusciti a raggiungere 27.000 colonie di gatti. Hanno anche molti gatti in adozione. Sperano di trovare case amorevoli per molti dei felini nel santuario. In media, il rifugio trova case amorevoli per 125 gatti all’anno. Nella loro sede il rifugio offre una casa ai gatti disabili e anziani, che hanno meno probabilità di essere adottati. Il rifugio è aperto ai visitatori tutti i giorni. Le persone possono entrare per incontrare i gatti e curiosare tra i souvenir realizzati dai volontari del rifugio. Tutti i proventi vanno ai gatti lì e donazioni, come queste, permettono al rifugio di rimanere operativo.

Nel 2012, il rifugio è stato chiuso quando i funzionari archeologici nazionali hanno chiesto che il santuario dei gatti fosse sfrattato dalle rovine. Sono state raccolte oltre 30.000 firme per petizioni a favore della conservazione del santuario dei gatti e del suo mantenimento. Nonostante un compromesso, il santuario vive ancora con la minaccia di sfratto, contando più che mai sulle donazioni per mantenere la propria casa a Torre Argentina.

Turchia da Tombili a Kedi, storia della città dove i gatti sono rispettati come fossero delle divinità

Tombili, la Paolina Bonaparte di Istanbul

Istanbul è la città dei due continenti e la sua storia millenaria ne fa una delle città più affascinanti del globo. Ma l’antica Costantinopoli  non è solo storia e monumenti, la città è abitata da numerose colonie feline che accolgono i turisti con fusa e coccole e qui i gatti sono tenuti in grande considerazione e cura. A Istanbul i gatti sono ovunque: nei caffè, nelle mosche, nelle strade, nelle  hall degli alberghi, in ogni angolo della città c’è un gatto.

Si pensa che a Istanbul vivano oltre un milione di gatti e numerose associazioni si occupano dei gatti: pensate che sparsi per Istanbul ci sono degli stalli con cibo, acqua e cuccette per far rifocillare questi amici pelosi. I gatti di Istanbul non sono selvaggi perché sono ben integrati e non disdegnano le carezze, ma non sono neanche animali domestici, perché vivono in totale libertà. I gatti in Turchia sono talmente amati che sono state emanate apposite leggi che li tutelano e c’è un celebre detto turco che dice che se una persona ha ucciso un gatto, per espiare la colpa e ottenere il perdono di Dio, dovrà costruire una moschea.

Muezza, la gatta di Maometto

Maometto era un grande amante dei gatti e la sua amica pelosa si chiamava Muezza. Il profeta era solito pregare con Muezza accoccolata sulle sue gambe.
Un giorno Muezza stava dormendo sulla manica della tunica di Maometto, che dovendo andare a pregare, tagliò la manica per non disturbarla, così da potersi allontanare in tranquillità. Tornato dalla moschea, Maometto trovò la gatta che lo aspettava e Muezza gli fece un profondo inchino per ringraziarlo della premura.
Maometto rimase molto colpito dal gesto di Muezza e si dice che accarezzando tre volte il dorso della gatta, questo rimase striato e che da qui ebbe origine il gatto tigrato (o tabby che dir si voglia).
Maometto donò inoltre a Muezza e a tutti i futuri gatti la facoltà di atterrare sempre sulle quattro zampe da qualsiasi altezza si lanciassero, le proverbiali sette vite (alcuni dicono nove) e un posto sicuro in Paradiso.
Altro episodio divenuto celebre è quello in cui Muezza salvò Maometto dal morso di un serpente velenoso che si era infilato nella manica del profeta mentre era intento a pregare.
La riconoscenza degli islamici verso i gatti è tale che sono considerati degli animali sacri, da proteggere e da accudire.

Nisantasi, il quartiere dei gatti

Uno dei quartieri di Istanbul dove i gatti vivono da veri re è Nisantasi. Qui addirittura un intero parco è dedicato a loro, il Nişantaşı Sanat Parkı, meglio conosciuto come il parco dei gatti.
Qui ci sono numerose cucce per i gatti del quartiere, con acqua e cibo che non mancano mai, grazie soprattutto alle numerose donazioni. Il tutto è gestito da alcuni volontari che si occupano di provvedere al sostentamento e alle cure dei gatti, nonché alle pratiche di adozione per i nostri amici pelosi.

Tombili, la Paolina Bonaparte di Istanbul

Nella città dei due continenti, anche i gatti hanno una statua a loro dedicata. Si tratta della statua in bronzo di Tombili, una famosa gatta in sovrappeso morta nel 2016 che era l’emblema vivente dell’ozio.Moltissime sono le foto e i meme che circolano su internet di Tombili nella sua classica posa sdraiata con la zampetta appoggiata al marciapiede, che ricorda tanto la celebre Paolina Bonaparte del Canova.

Dopo la sua morte, gli abitanti di Güleç Street a Kadıköy dove viveva, hanno deciso di dedicarle una statua, raffigurandola come tutti l’hanno conosciuta: come Paolina Bonaparte, solo che Tombili al posto della mela ha i croccantini che tutti lasciano vicino alla sua statua. Pochi giorni dopo l’inaugurazione della statua, qualcuno ha pensato bene di rubarla e tale è stata la mobilitazione di turchi e turisti che in poco tempo la statua è stata ricollocata al suo posto. Oggi la sua statua è meta di numerosi turisti che vogliono rendere omaggio alla paffuta gatta ed è diventata anche una stazione di sostegno per gli altri gatti del quartiere: acqua e croccantini non mancano mai!

Kedi, i gatti diventano star

Sono sette i gatti protagonisti di Kedi, la città dei gatti, documentario del 2016 che la regista turca Cedya Torun ha voluto dedicare alle migliaia di gatti che vivono a Istanbul. Kedi in turco significa gatto e il documentario si sofferma sulla storia di sette dei felini (proprio come le loro vite) che abitano in città. Durante la lavorazione del documentario la regista ha filmato oltre 100 gatti per poi sceglierne soltanto sette.  Deniz il giocherellone che non disdegna di intrattenersi con i turisti,  Sari è la soriana bianca e rossa che vive nelle vicinanze della Torre di Galata, Bengü è il gatto coccolone che fa le fusa a tutti, Gamsiz lo scalatore del quartiere degli artisti Citangir, Aslan Pasçasi è il buongustaio che vive tra i ristoranti del porto sul Bosforo, Duman il gourmet che si ciba di formaggio e carne affumicata, Psikopat è la gatta pazza come suggerisce il suo nome. Il documentario, un vero e proprio atto d’amore verso Istanbul e i suoi guardiani pelosi, ha vinto numerosi premi ed è stato inserito dalla rivista statunitense Time tra i migliori 10 film del 2017.