Perchè si dice pesce d’aprile? Ecco la storia e la tradizione nel mondo

Così è nato il Pesce d’Aprile, storie e legende  e curiosità  „Dallo scherzo di Cleopatra al caos creato da Orson Wells, in pillole la storia del giorno degli scherzi. Ecco perché il primo aprile è la festa dei burloni“

pesci-e-gattoOcchio alle spalle, il primo aprile, il giorno degli scherzi e delle notizie incredibili: i pesci d’aprile sono in agguato ovunque, a casa come in ufficio ma anche su internet, sui giornali ed in tv. Creduloni e non di tutto il mondo state attenti, siete avvisati. Ma come nasce questa strana “festa” che tanto abbiamo temuto soprattutto ai tempi della scuola? Il pesce d’aprile, “poisson d’avril” in Francia, “pescado de abril” in Spagna, conosciuto anche come “April Fool’s day” (che in inglese significa “giorno dei buffoni di aprile”) è una festa dedicata agli scherzi che si celebra, per così dire, oltre che in Italia, anche in Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Brasile fino ad arrivare in Giappone.

Il pesce d’aprile indica una tradizione, seguita in diversi paesi del mondo, che consiste nella realizzazione di scherzi da mettere in atto il 1º aprile. Gli scherzi possono essere di varia natura, anche molto sofisticati e hanno sostanzialmente lo scopo bonario di burlarsi delle “vittime” di tali scherzi. La tradizione ha caratteristiche simili a quelle di alcune festività quali l’Hilaria dell’antica Roma, celebrata il 25 marzo, e l’Holi induista, entrambe ricorrenze legate all’equinozio di primavera

▶ Storia:
Le origini del pesce d’aprile non sono note, anche se sono state proposte diverse teorie. Una tra le più accreditate colloca la nascita della tradizione nella Francia del XVI secolo. In origine, prima dell’adozione del Calendario Gregoriano nel 1582, in Europa era usanza celebrare il Capodanno tra il 25 marzo ed il 1º aprile, occasione in cui venivano scambiati pacchi dono. La riforma di papa Gregorio XIII spostò la festività indietro al 1º gennaio, motivo per cui sembra sia nata la tradizione di consegnare dei pacchi regalo vuoti in corrispondenza del 1º di aprile, volendo scherzosamente simboleggiare la festività ormai obsoleta. Il nome che venne dato alla strana usanza fu poisson d’Avril, per l’appunto “pesce d’aprile”.

Un’altra ipotesi vede protagoniste le prime pesche primaverili del passato. Spesso accadeva che i pescatori, non trovando pesci sui fondali nei primi giorni di aprile, tornassero in porto a mani vuote e per questo motivo erano oggetto di ilarità e scherno da parte dei compaesani.

Alcuni studiosi hanno inoltre ipotizzato come origine del pesce d’aprile l’età classica, e, in particolare, hanno intravisto alcune possibili comunanze con l’usanza attuale sia nel mito di Proserpina (che dopo essere stata rapita da Plutone viene cercata invano dalla madre, ingannata da una ninfa), sia nella festa pagana dei Veneralia (dedicata a Venere Verticordia e alla Fortuna Virile) che si teneva il 1º aprile.

▶ Nel mondo:
Nei paesi in cui ricorre la tradizione del 1º aprile, questa può assumere diverse sfaccettature a seconda della cultura locale. In Scozia la ricorrenza è nota col nome di Gowkie Day (dallo scozzese gowk = “cuculo”), e pare che proprio qui sia nato il popolare scherzo che consiste nell’attaccare un avviso recitante “calciami” (kick me) sulla schiena della vittima della burla.

Gli anglosassoni invece connotano questa giornata con l’espressione “april’s fool day”, letteralmente il giorno dello sciocco di aprile, utilizzando la parola fool che secondo qualcuno dovrebbe indicare un folletto di origini medievali. Nella Scozia delle highlands invece, il pesce d’aprile ha una curiosa appendice nel taily day, ovvero giorno delle natiche, durante il quale, ci si diverte ad attaccare sulla schiena dei malcapitati (sciocchi o gawls) un cartello con la scritta kick me (dammi un calcio). Insomma, un po’ ovunque in Europa e nel mondo quella del “pesce d’aprile” è una leggera evasione, un modo per sdrammatizzare gli eventi e “prendere la vita” con più leggerezza…

▶ E altre curiose storie

scherzi. Ecco perché il primo aprile è la festa dei burloni

In principio furono Cleopatra e Marco Antonio. Forse. Perché l’origine del Pesce d’Aprile è avvolta nel mistero. O nella leggenda. Che dir si voglia. Cleopatra e Marco Antonio, o ancora la data della morte di Gesù, i pacchi dono francesi. Insomma tutto e il contrario di tutto per raccontare – come racconta la Dire – l’origine di una festa che c’è. O forse no: altrimenti che scherzo sarebbe?

IL PESCE DI CLEOPATRA – Il Pesce di Cleopatra risalirebbe ad uno scherzo con l’amato Marco Antonio. Durante una gara di pesca lui avrebbe cercato di barare, per non fare una brutta figura, facendo attaccare all’amo della sua canna un grosso pesce, di nascosto e da uno schiavo: lei, scoperto, l’avrebbe beffato sostituendolo con un finto pesce fatto di pelle di coccodrillo.

LO “SCHERZO” DI GESU’ – Anche la morte di Gesù fu accostata alla spiegazione del Pesce d’Aprile: sarebbe avvenuta il 1 Aprile del 33 e i nemici del cristianesimo avrebbero usato questa data per prendere in giro i cristiani. Il pesce, poi, potrebbe essere stato preso dai primi cristiani per farsi riconoscere: il nome in greco (Ichthys) forma l’acrostico per “Gesù Cristo, Figlio di Dio Salvatore” .

I FRANCESI – Da Gesù ai francesi, il passo non è affatto breve. Eppure anche loro sono presi in considerazione nella ricerca alla vera origine del ”Pesce”. Secondo il calendario gregoriano, infatti, il 1 Aprile era l’ultimo giorno di Capodanno (durava dal 25 marzo) e questo fino a quando la riforma di papa Gregorio non lo anticipò al 1 gennaio. Per questo sarebbe nata l’usanza, in Francia, di regalare pacchi regalo vuoti, con il nome di Poisson d’Avril.

LO SCHERZO PIU’ FAMOSO – Oggi di scherzi più o meno divertenti, più o meno di buongusto, non se ne contano più. Nel senso che ce ne sono stati talmente tanti che perderne il conto è facile. Tra i più famosi quello di Orson Wells. Il celebre regista americano, nel 1938, progettò uno speciale programma radiofonico che però a causa di problemi tecnici non fu possibile trasmettere. Ma non si rassegnò e a fine ottobre la radio trasmise La Guerra dei Mondi, ovvero la radiocronaca dello sbarco dei marziani. Fu talmente fatta bene, talmente credibile, che tra la popolazione ci fu subito panico.