La toccante storia di Girasole, gatto randagio. Per lui il Paradiso può attendere

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Era un giorno grigio, a Ventimiglia, come grigia era stata fa sua vita di gatto randagio fino a quel momento. Quel giorno, e chissà da quanti giorni, si trascinava con una zampa ferita, ricoperta di larve di mosca, vicino alla pescheria del mercato. Due ragazzi lo hanno notato,
pietosi lo hanno soccorso e lo hanno accompagnato dal veterinario di turno del Polo di Emergenza Veterinaria che gli ha prestato le prime cure. Quindi è stato consegnato al canile dove trascorrono la degenza i gatti randagi feriti prima di essere immessi sul territorio. Dopo qualche giorno il servizio sanitario del canile ha “decretato” che la zampa del gatto non stava reagendo alle cure: o va amputato I’arto o soppresso il gatto. Il servizio sanitario del canile non ha eseguito personalmente l’operazione, ma l’ha demandata al veterinario del primo intervento. Ed ecco che il piccolo sfortunato randagio, tramite la Dr.ssa Raffaella Maltini, entra all’ambulatorio veterinario “Il Girasole” di Camporosso. Qui il suo destino ha cambiato direzione. I veterinari de “Il Girasole” proprio non amano prendere decisioni irreversibili senza prima aver tentato tutto il possibile. E’così anche questa volta. La ferita del micio si presentava sì ampia, ma sana. Infondo alla zampa persisteva l’infezione, aveva perso qualche polpastrello e le unghie della zampina. Ma non c’erano fratture e la circolazione nell’arto era regolare. Nulla giustificava I’amputazione e, tanto meno, I’eutanasia. Si decide di aiutare il micio: viene adottato idealmente dai veterinari, gli danno un nome, “Girasole”, appunto, dal nome dell’ambulatorio, viene ripulito e medicato e sottoposto alla terapia per una cicatrizzazione più veloce. Con la sua zampina curata e medicata a dovere comincia a fare i primi passi, è vivace, ha voglia di vivere. L’Ambulatorio è dotato di un reparto di fisioterapia: perché non portare Girasole in reparto e cominciare un periodo di recupero della sua mobilità? Là Girasole incontra il suo Destino con la “D” maiuscola! Là lo aspetta Jack, uno splendido bassotto che, operato di ernia deldisco, presenta attualmente una paresi alle zampe posteriori. La fisioterapia aiuterà anche lui a recuperare mobilità. Che dire? E’ colpo di fulmine! Jack “adotta” da subito Girasole. A tal punto che i suoi proprietari, due magnifiche persone con un cuore grande così, decidono di far entrare anche Girasole nella loro famiglia. Ora, ogni mattina, fanno “terapia di gruppo”: Jack veglia sul “suo” gatto, abbaiando al veterinario se il micio si lamenta durante la medicazione. E a casa la disabilità non impedisce loro di essere felici, di giocaree di proteggersi a vicenda.

Questa la storia. La morale sta nel fatto che la “storia” dimostra come al mondo, in mezzo a tante brutture ed indifferenza, ci sono ancora persone che credono nella vita e nell’amore. E portano l’amore e la vita ovunque: in casa e nel lavoro. Non esiste I’amore di serie B. E la vita va difesa, con gli uomini e con gli animali. Dobbiamo trarre insegnamento da questa avventura.
Ognuno rifletta. L’Associazione “Arkus”, un cane, un’amica Onlus, che da anni si batte per il rispetto dei diritti degli animali, ringrazia i due ragazzi che non si sono voltati dall’altra parte, ma hanno soccorso Girasole, la Dr.ssa Raffaella Maltini, la Dr.ssa llionica Scannicchio ed il Dott.Matteo Ambesi, Veterinari dell’Ambulatorio “Il Girasole” di Camporosso, per aver voluto dare caparbiamente a Girasole un’opportunità, i proprietari di Jack, per averlo accolto amorevolmente nella loro famiglia. E grazie a Jack per la bella lezione di solidarietà.

 

scritto da Redazione PuntoVentimiglia