«L’artista che cambiò il modo in cui pensiamo ai gatti»

fonte: www.ilpost.it

L’inglese Louis Wain ne disegnò a migliaia, specie in pose antropomorfe,
ed è considerato tra i precursori dei meme di gattini…

circa 1900: Cat artist Louis William Wain (1860 – 1939) draws inspiration from a pet. (Photo by Ernest H. Mills/Getty Images)

Internet è pieno di foto, video e meme di gatti: gatti che fanno cose buffe, gatti che emettono versi strani, gatti che sembrano imitare espressioni o posture tipiche degli esseri umani. Anche se è difficile ricostruire esattamente la nascita del fenomeno, generalmente la persona a cui si attribuisce il successo delle grafiche che hanno per protagonisti questi felini è Louis Wain, uno dei maggiori illustratori inglesi, che tra fine Ottocento e inizio Novecento disegnò migliaia di gatti antropomorfi per libri, riviste e pubblicazioni varie. Per il modo in cui trasformò i gatti in un soggetto estremamente popolare, Wain è stato definito «l’artista che ha cambiato il modo in cui pensiamo ai gatti» e «il padrino della mania dei gatti». La sua è una storia piuttosto tormentata, a partire dallo stesso motivo per cui cominciò a disegnarli.

Louis William Wain nacque a Londra il 5 agosto del 1860. Cominciò la sua carriera come insegnante nella stessa scuola che aveva frequentato da bambino. Parallelamente si dedicava alle illustrazioni per giornali e riviste. Nel 1884, a 23 anni, sposò Emily Richardson, la governante delle sue sorelle, a cui poco dopo venne diagnosticato un tumore al seno incurabile. I due avevano un gatto bianco e nero chiamato Peter: in una biografia dedicata a Wain, l’autore Rodney Dale scrive che Peter era un grande conforto per Richardson durante la malattia, così il marito cominciò a fargli ritratti e caricature per tirarle su il morale.

Incoraggiato dalla moglie, sempre nel 1884 Wain vendette il suo primo disegno che ritraeva dei gatti all’Illustrated London News, una rivista londinese fondata nel 1842. L’illustrazione piacque così tanto che la casa editrice Macmillan gli commissionò i disegni di un libro per bambini.

Colin Gale, direttore del Bethlem Museum of the Mind, ha raccontato alla BBC che l’illustrazione ebbe subito un successo enorme: alla gente piacque moltissimo perché quelli di Wain non erano semplicemente ritratti di gatti, bensì ritratti di gatti che facevano cose da umani. Complici il rapido sviluppo delle tecnologie di stampa e la crescente diffusione delle pubblicazioni cartacee con illustrazioni, Wain cominciò a essere conosciuto come “l’uomo che disegnava i gatti”. Ne disegnò a migliaia per riviste, libri per bambini e strisce di fumetti, con una media di 600 nuovi disegni all’anno. Nel giro di 40 anni 75 editori diversi pubblicarono circa 1.100 tipi di cartoline con i suoi gatti, dice sempre Beetles.

🐈‍Tra le altre cose, nel 1891 Wain divenne il presidente del club dei gatti nazionale, e fondò altre associazioni per la loro tutela. Anni dopo creò anche sculture di gatti ispirate alla nuova corrente artistica del cubismo.