L’incredibile storia di Sasha, il gatto ritrovato dopo cinque anni a duemila chilometri di distanza da casa

Sasha torna a casa. Questo gatto nero è stato restituito al suo proprietario dopo cinque anni: era il 2014 quando è scomparso dalla sua casa di Portland, ed è stato ora ritrovato a Santa Fe, in New Mexico, a oltre duemila chilometri di distanza.

Come ha fatto ha percorrere tutta questa strada, nessuno lo sa. Viktor Usov aveva adottato Sasha circa sei anni fa dalla Oregon Humane Society. Nonostante fosse giovane, il gatto aveva la pancia gonfia e un naso costantemente gocciolante. Ma lui se è subito innamorato e, grazie alle sue cure e alle terapie, si è ripreso in poco tempo.

«Si è trasformato in uno dei gatti più amichevoli che abbia mai incontrato», racconta Usov, studente di medicina ora 31enne. Sasha condivideva il letto e le sue giornate con l’altro cucciolo di casa, la labradoodle Tara. Poi, un giorno, è uscito e non è più tornato.

Dopo cinque anni di assenza, Usoy pensava che il suo Sasha fosse morto. E quando qualche settimana fa ha ricevuto una chiamata da un rifugio per animali del New Mexico pensava si trattasse di un errore. Neanche dopo la descrizione del gatto sembrava particolarmente convinto: se fosse stato davvero lui, com’era arrivato laggiù?

Un mistero che Sasha terrà per sempre segreto. Il gatto sembrava ben nutrito e sano, soprattutto non così contento di starsene chiuso in una gabbietta del Santa Fe Animal Shelter. Ma per fortuna aveva il microchip. E per rintracciare la sua famiglia è bastata una telefonata.

«Come è riuscito a sopravvivere per arrivare fino a qui è la domanda da un milione di dollari. Possiamo solo dire che non ha mai perso un pasto», hanno detto dal rifugio. «Ha intrapreso una grande avventura americana», ha aggiunto Usov: «Conoscendolo si sarà fermato al Grand Canyon e Crater Lake, avrà guardato monumenti, tutti i parchi nazionali e sicuramente anche la foresta di Redwood». Una incredibile avventura, finita nel migliore dei modi.

Fonte: LaStampa