L’intelligenza del gatto

come-calmare-un-gatto-iperattivo_a7f7a6c2bf2d885b62b64e0d26da5658Abile, vivace, curioso e inventivo nei suoi giochi, il gatto sa adattarsi benissimo al mondo che lo circonda. E le diverse sfumature del suo carattere fanno in modo che molti vedano in questo piccolo felino un essere dotato di grande intelligenza.

 

Cos’è l’intelligenza?

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L’intelligenza viene considerata una particolarità riservata all’uomo, che lo differenzia dalle altre specie viventi sul nostro pianeta. I primi studi effettuati sull’intelligenza riguardavano solo soggetti umani. È solo attraverso l’analisi e la discussione che gli scienziati cercano di comprendere il funzionamento del cervello, come gli aspetti legati alla creazione o risoluzione di un problema.

 

Punti in comune tra uomo e gatto?

L’intelligenza si basa su 3 facoltà del cervello:

  • la risoluzione di problemi: l’animale, come l’uomo, dimostra di essere in grado di risolvere un problema reale.
  • la capacità di astrazione, o come identificare e selezionare dati per classificare un oggetto in una categoria. Per esempio, il tuo gatto è in grado di associare la sua ciotola al cibo. Puoi cambiare la ciotola, ma il “concetto” resta sempre legato al cibo.
  • la capacità di ragionare: non possiamo sapere se l’animale condivide questa facoltà con l’uomo, perché ignoriamo come comunicare con lui. Ma chi può dimostrare che il tuo gatto non sia in grado di “creare” e di risolvere un problema astratto?

Quando il gatto gioca…

Dotato di inventiva, il gatto è in grado di intervenire sul suo ambiente e sul suo gioco. Perché parlare di “goffaggine” quando un micio che gioca con una palla e la manda sotto un mobile? Forse lui ha previsto questa difficoltà e il piacere che proverà cercando di recuperare l’oggetto. In questo caso, è possibile immaginare che il gatto possa creare modelli di “pensieri intellettuali” per la propria soddisfazione.

Se il gatto potesse parlare…

L’uomo ha potuto comprendere le diverse forme di intelligenza umana grazie a una particolarità che gli è propria: l’esistenza del linguaggio parlato e la possibilità di trasmettere le conoscenze e le esperienze. Se il gatto potesse comunicarci il funzionamento del suo cervello, forse allora si dovrebbero rivedere i nostri concetti sulle “differenze” d’intelligenza tra uomo e animale!