“Dell’amore per i gatti, ho fatto il mio mestiere”, il Gattò Bistrot di Valentina

La storia di Valentina che ha dato vita ad un cat- bistrot, un locale in cui gatti e uomini condividono, amorevolmente, gli stessi spazi.

Valentina Cuomo ha 28 anni, vive a Portici, in provincia di Napoli e nel 2017 consegue brillantemente la laurea Magistrale in Filosofia. Dopo un traguardo così importante, è necessario rimboccarsi le maniche, e anche in fretta, per cercare il lavoro che più si adatta ai propri studi e alle proprie passioni. La scelta della nostra amica è stata abbastanza particolare in quanto Valentina, da marzo 2019, è proprietaria di un locale molto originale e soprattutto poco comune. Si chiama “Gattò Bistrot un vero e proprio cat-bistrot, il primo in Campania, pensato e progettato come un’oasi di pace e relax per i felini, ma è anche un ambiente informale e familiare, in cui potersi fermare e concedersi una lettura dalla libreria a disposizione di tutti. Abbiamo incontrato Valentina con la quale abbiamo fatto una piacevole chiacchierata.

Valentina un resoconto di questi mesi di attività…

“Gatto Bistrot” è un sogno che si è avverato, non solo per me, ma anche per tante altre persone. I primi tempi, con la novità del locale, sono stati difficilissimi; tanta gente che, a dire il vero, non mi sarei mai aspettata, ho dovuto cambiare ritmi di lavoro e organizzarmi meglio. La cosa che più mi rende felice è la mia clientela: i clienti provengono da fuori Regione e addirittura dall’estero perché il mio locale, facendo una rapida ricerca, è l’unico cat – bistrot della Campania. Nei primi giorni ho avuto due belle sorprese che ricordo con piacere: una turista ligure e un turista australiano, entrambi amanti dei gatti, che si trovavano a Napoli e hanno pensato di rilassarsi nel mio locale.

Tanti di questi piacevoli avvenimenti mi spingono a fare sempre di più. Portici è una bella città, molto visitata e la posizione del mio locale è strategica poiché si trova proprio accanto alla metro, precisamente accanto alla fermata della Circumvesuviana di Portici-Bellavista, sulla linea Napoli-Sorrento- I gatti possono passeggiare liberamente all’interno del locale e hanno a disposizione una stanza con tutti i comfort: possono mangiare e andare in lettiera, rispondendo ai necessari requisiti igienici e garantendo l’immagine di gradevolezza dell’ambiente. Nelle recensioni le persone mettono in risalto proprio lo standard igienico del locale. È necessario pulire più volte al giorno, perciò non apro presto la mattina. I prodotti sono a KM 0, la cucina è vegana, vegetariana, per celiaci e per coloro che sono intolleranti al lattosio. Per i gatti, invece, il cibo è scelto appositamente per loro, sotto consiglio dei veterinari dell’Ambulatorio San Sebastiano, per tale ragione è vietato dare altre forme di cibo ai gatti.

Come nasce l’idea di un locale con i gatti e per i gatti?

Il locale nasce grazie al mio amore per i gatti, da sempre abbiamo avuto gatti in casa, fanno parte della mia vita, sono parte di me. Ho avuto la mia prima gatta all’età di otto anni, che è venuta a mancare nel 2015. Questo spiacevole avvenimento mi ha portata a giurare di non adottare mai più un gatto. Fortunatamente non è stato cosi e, accantonata questa delusione, ho preso in casa quattro gatti. Nel mio Gattò Bistrot vivono sei gatti, tre maschi e tre femmine. Cinque gatti provengono dalla mia Colonia Felina, cioè un assembramento di gatti, che assieme ad altri volontari, curiamo quotidianamente; i gatti della colonia sono sterilizzati, hanno cibo e riparo. Per vari motivi ho deciso di portare Ciancioso, Sole, Piccolina, Luna e Perla, il sesto è Procolo, che proviene da Pozzuoli e infatti porta il nome del patrono della città.

Ma cosa c’entra una laurea in Filosofia con un Gattò Bistrot?

La filosofia c’entra molto con il mio “Gattò Bistrot”. Il filo rosso che lega le due cose è la passione, ancora una volta ho scelto il mio cuore. Mi servo della filosofia principalmente come primo trampolino per capire che nella vita non bisogna “finalizzare” sempre tutto. Io ho studiato Filosofia e non ho scelto una professione affine: potevo scegliere di studiare ancora, di tentare un dottorato di ricerca, di impegnarmi nell’ambito delle Risorse Umane o di intraprendere la lunga e complicata strada dell’insegnamento, ma ho fatto un’altra scelta; grazie alla filosofia riesco a trovare il legame intimo delle cose e in fondo il “Gattò Bistrot” non è lontano dai miei studi. Ho scritto una tesi su Derrida e sul concetto generale di animale, in contrapposizione con la credenza che vuole dividere l’umano dall’animale. Con la mia tesi ho voluto screditare l’antinomia uomo e animale, prendendo le distanze dalla visione antropocentrica. Il mio sogno era quello di unire l’uomo e l’animale, dando vita ad un luogo dove gli animali (in questo caso gatti) potessero giovare della compagnia degli uomini e viceversa, stando nello stesso posto.

Progetti per il futuro?

Il progetto è quello di continuare su questa strada. In futuro vorrei ampliare il locale poiché quest’attività mi investe a tutto tondo e richiede tutte le mi forze. I ritmi sono soffocanti e quindi è stato necessario un giorno libero in più, al fine di rendere possibile la diade lavoro-passione. La mia felicità è quella di avere un staff di persone che amano i gatti e gli animali in generale. La cosa della quale vado fiera è che il mio personale ha un contratto regolare. Questo mi paga umanamente perché sono stata precaria anche io e ho lottato in primis per il rispetto dei diritti sul lavoro. Il mio progetto futuro è quello di non separarmi mai dal mio locale… e nemmeno dai miei gatti!


Fonte: colibrimagazine