Il gatto rappresenta il femminino, il lunare e la sensualità.

Scritto dalla Dott.ssa Annalisa Barbier

“Il gatto non ci accarezza: accarezza se stesso contro di noi”, diceva Antonie Rivarol a proposito della peculiare attitudine del gatto di soddisfare immediatamente le sue necessità sensuali, pur mantenendo le distanze “emotive” dal resto del mondo.

Le diverse mitologie riconoscono ed attribuiscono al simbolismo felino una grande importanza: gli antichi egizi associavano il gatto alla luna e ne dedicavano la figura  alla dea -gatta Bast o Bastet, che veniva raffigurata come una donna dalla testa di gatto o dalle complete fattezze di gatto, associandolo simbolicamente alla notte, alla fertilità e alla gioia.

Nella mitologia scandinava, la dea Freya – dea dell’amore e della passione violenta – si spostava su di un carro trainato da venti gatti e di notte appariva accompagnata da vergini  che cavalcavano gatti.

 

Il valore simbolico di questo splendido ed affascinante animale, che Neruda amava definire “minima tigre da salotto”, è grande e profondo.

Il gatto rappresenta il Femminino, il lunare, la sensualità ctonia. Delicato e suscettibile, indipendente ma pronto a cercare carezze quando ne ha desiderio, il gatto è legato alla fertilità e al mistero, alla notte ed alla sua oscura potenza creativa ed evocativa. Animale notturno per eccellenza,  il gatto “sa vedere” nel buio e questa capacità lo rende da sempre, nell’immaginario collettivo, compagno fedele di chiaroveggenti  e medium.

L’abilità di vedere nel buio è altresì interpretabile metaforicamente come la capacità di guardare attraverso le tenebre del subconscio, attraversandone le oscurità e i misteri: il gatto si trova quindi a suo agio nella luce della coscienza così come nelle oscure profondità dell’inconscio. Animale duplice, ambiguo per eccellenza, richiama alla mente l’unione mai perfetta della natura istintiva alle richieste dell’Io.

Rappresenta la capacità di restare fedeli alla propria natura pur adattandosi alle richieste esterne. Il gatto non ammette padroni né imposizioni, così come l’inconscio e le sue profonde istanze non ammettono regole di sorta.

IL GATTO NEI SOGNI

Quando compare nei sogni, il gatto raramente ci lascia indifferenti. Il suo potere evocativo e la sua numinosa comparsa sono carichi di emotività: fascino ed esasperazione, inquietudine e timore sono le emozioni che evoca nel sognatore.

Questo animale misterioso rappresenta gli istinti del subconscio. Viene a parlarci del rifiuto di qualsiasi costrizione, di una sfrenatala gioia di vivere (la dea Bastet ne era rappresentazione), dell’attaccamento ai piaceri terreni e sensuali.

La sua natura polare di simbolo (sensualità – distacco) tuttavia, ci riporta anche al distacco e all’indifferenza, alla diffidenza ed al tradimento, al freddo calcolo di convenienza all’aggressività repressa. Per usare una frase di M.L. von Franz egli  “in sintesi, è esattamente l’opposto rispetto al timore esistenziale” (Il Femminile nella Fiaba, Boringhieri, 1983).

Accezione positiva: se l’animale nel sogno ha un atteggiamento neutro o amichevole possiamo supporre che le inclinazioni interiori del sognatore siano in armonia con le pulsioni istintuali e sessuali e con l’apprezzamento verso i piaceri della vita ed il loro godimento sereno.

Accezione negativa: quando nel sogno il gatto ci appare aggressivo, minaccioso, graffiante,  o anche spelacchiato e sofferente, allora ci troviamo di fronte alla rappresentazione  di uno scollamento doloroso tra le pulsioni sessuali e sensuali e l’atteggiamento consapevole dell’Io nei confronti di queste.